Nuovo tag! Living in UK.
Penso sia arrivato, almeno per me, il momento di chiarirmi un po' le idee su alcune questioni fondamentali. Perche' una cosa e' venire in Gran Bretagna come turisti o studenti per qualche settimana o mese, una cosa e' viverci.
Per ora ho molte domande non risposte, tipo: Come funziona la sanita' in UK? E la pensione su quali basi viene calcolata? Quali meccanismi regolano l'acquisto di una casa? Trasferirsi in un Paese straniero e' un po' ricominciare da capo, con vantaggi e svantaggi connessi.
Living in UK cerchera' di fare un po' di luce su questi aspetti. Non aspettatevi post molto spiritosi...come noto la burocrazia non ha il senso dell'umorismo, casomai a volte, involontariamente, quello del ridicolo ;)
Partiamo dal principio, ovvero: devo dirlo a qualcun'altro oltre ad amici e parenti che sono emigrato?
E' un tema spesso dibattuto con i miei amici, perche' tutti noi expats siamo a conoscenza dell'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) ma nessuno e' veramente sicuro dei vantaggi e degli svantaggi dell'essere iscritto.
Allora ho deciso di fare un po' di ricerche in rete e dare un'occhiata a qualche documento ufficiale.
Il Ministero dell'Interno ha una pagina informativa sull'
AIRE nella quale vengono indicati fin dalle prime righe i riferimenti legislativi: la
legge n. 470 del 27 Ottobre 1988 ed il
DPR n. 323 del 6 Settembre 1989.
Anche se, per iniziare, forse puo' bastare un ottimo
opuscolo scaricabile dal sito del Ministero dell'Interno.
Anticipo alcuni punti (per me) salienti:
- "L'AIRE contiene i dati dei cittadini che hanno dichiarato spontaneamente .... di voler risiedere all'estero per un periodo di tempo superiore ai dodici mesi o, per i quali, e' stata accertata d'ufficio tale residenza".
- "L'iscrizione all'AIRE e' di norma effettuata a seguito della dichiarazione, resa dall'interessato, all'Ufficio consolare di residenza, attraverso la compilazione di un apposito modello" (che puo' essere scaricato, ad esempio, dal
sito del Consolato Italiano a Londra).
- L'iscrizione e' gratuita (non viene citata da nessuna parte la fatidica marca da bollo!)
- L'iscrizione consente di votare per tutte le consultazioni elettorali e referendarie, anche se con modalita' diverse:
- Per le consultazioni amministrative, nonche' per l'elezione diretta del presidente e del consiglio regionale e per le consultazioni referendarie di carattere locale, gli elettori all'estero ricevono una cartolina-avviso, che consente loro di poter rientrare in Italia per prendere parte al voto.
- In occasione delle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, gli elettori residenti nell'U.E. ricevono un apposito certificato elettorale per votare nei seggi istituiti “in loco” nel Paese di residenza.
- Per il rinnovo del Parlamento italiano e per le consultazioni referendarie a carattere nazionale, e' stata istituita, dalla Legge 459/2001, l'apposita circoscrizione estero per l'elezione di sei senatori e dodici deputati, per la quale gli elettori all'estero possono esprimere il proprio voto per corrispondenza.
- Curiosita' 1: pur essendo l'iscrizione obbligatoria, la non iscrizione non viene sanzionata (e' un vuoto legislativo? E' una scelta? O e' il solito approccio all'italiana secondo cui si fanno le leggi ma poi non ci si concentra troppo sull'aspetto "farle rispettare"?)
- Curiosita' 2: sul sito del Consolato Italiano a Londra vengono riportati ulteriori vantaggi dell'essere iscritti:
- ottenere una tariffa elettrica agevolata da parte dell'ENEL ed una riduzione sulla tassa per la raccolta dei rifiuti urbani per i proprietari di una casa o altro immobile in Italia.
- poter richiedere una carta di sconto: la IT card. Apparentemente appetitosa brochure sul sito del Ministero degli Esteri.
- Curiosita' 3: Oltre all'iscrizione all'AIRE l'opuscolo parla anche di iscrizione agli schedari consolari ("Richiedere l'iscrizione negli schedari consolari e' un dovere civico. Chi non si iscrive negli schedari consolari non puo' neanche essere iscritto all'AIRE). Sul sito del Consolato di Londra non ho trovato niente. Forse col modulo di iscrizione all'AIRE come procedura interna si viene automaticamente iscritti anche a questi schedari?
- Curiosita' 4: tutte le informazioni che spesso si trovano in rete, trattano nel dettaglio la questione del diritto di voto. Solo nell'opuscolo cui accennavo sopra ho trovato un'informazione che riguarda l'assistenza sanitaria e che secondo me e' ancora piu' importante (non vorrei risultare di scarso senso civico, ma... come si dice... la salute prima di tutto! ;)
Per i lavoratori con contratto di lavoro non italiano, la copertura sanitaria italiana si limita alle urgenze: "e' prevista - in caso di rientro temporaneo in Italia - un'assistenza sanitaria limitata alle sole prestazioni ospedaliere urgenti, per un periodo massimo di 90 giorni ad anno solare".
In effetti nessuno ci ha costretto ad emigrare e visto che non si pagano le tasse in Italia e' coerente non poterne usufruire i servizi.
Resta il fatto che il problema sanita' e', in genere, tutt'altro che secondario. Anche senza considerare le difficolta' comunicative, non ho sentito parlare benissimo della sanita' inglese. Voi ne avete avuto a che fare? Che esperienze avete avuto? Forse e' il caso che pensi ad una assicurazione privata?