Thursday 23 July 2009

To miss the boat




Vivendo in un Paese con circa 12500km di coste (7,760 miles, if you like) e con una lunga storia di supremazia navale, doveva accadere prima o poi di imbattersi in un modo di dire legato alle barche.

Ed io non posso certo perdere l'occasione di riportarlo: I can't miss the boat!

Ecco, appunto. Se noi quando perdiamo un'occasione perdiamo un treno, qui si perde la barca (od il bus, altro simbolo iconoclasta britannico).

Tutto questo articolato ed un po' farraginoso aggancio per comunicarvi che sono all'inizio delle mie vacanze e che, dubitando di diventare santo o poeta, ho deciso di provare le mie italiche radici in un corso di vela.

Ovviamente, sperando not to miss the boat ;)

Ci risentiamo a meta' agosto.

Cheers!

Sunday 19 July 2009

Leap




Vi ricordate Quantum Leap? Quella non troppo memorabile serie televisiva in cui uno scienziato girovagava per lo spazio-tempo col suo amico ologramma?

Visto che leap sul vocabolario e' tradotto come salto, mi sono sempre chiesto perche' non avessero usato "Quantum Jump".

In questi giorni penso di avere capito: jump e' un salto, leap un vero e proprio balzo, un salto al cubo.

"That's one small step for man; one giant leap for mankind".

Quelli si che erano golden years per l'aerospace...

Sunday 12 July 2009

Combe




Milano Legnano Cardano Trezzano e poi Linate Lainate Canegrate Olgiate Tradate Samarate Vergiate Segrate.

Nel periodo in cui ho vissuto a Gallarate (eccone un'altra) queste desinenze cosi' comuni mi incuriosivano molto, ma non sono mai riuscito a sapere se rimandassero a qualche significato particolare.


Qualche settimana fa, in un sabato di bel tempo, con un sole generosamente "continentale", mi sono messo i vestiti piu' colorati che ho trovato nell'armadio e sono andato al mare. Ero pronto ad andare anche solo, tanta era la voglia di un day out, poi per fortuna sono riuscito a corrompere un'amica francese dall'intento di sprecare la giornata cercando un nuovo alloggio, e siamo partiti direzione Devon.

Mare. Beh, oddio, diciamo qualcosa di liquido dalla temperatura giusta per tenere le birre al fresco piu' che per nuotarci dentro!

Inoltre il camioncino del fish&chips accanto a quello dei gelati, i ragazzini che giocavano a cricket sulla spiaggia invece che a racchettoni, tende e windbreaks (dei colorati paravento) che soppiantavano gli ombrelloni, le verdi colline giusto a ridosso della spiaggia trasformavano un paesaggio per altri versi familiare.



Comunque, ormai semiinglesizzati, dopo qualche ora abbiamo deciso di non rosolarci piu' e siamo andati a visitare i paesetti della zona: Woolacombe Ilfracombe Lincombe ed infine Combe Martin.

Mmmm...sensazione di déjà vu (déjà écouté?). Pero' in questa lingua magari poco fantasiosa ma molto pragmatica, ho trovato facile soddisfazione; combe: a short valley or hollow on a hillside or coastline, especially in southern England.

Ate ed ano rimangono non pervenuti ;)

(PS: fare attenzione all'assonanza con comb che invece e' il pettine!)

Saturday 4 July 2009

Unpleasant




Braccia che si incollano alla scrivania. Ventilatori accesi ad ogni desk, finestre aperte, innumerevoli viaggi al distributore di acqua, il grande capo che va a comprare 200 gelati da offrire alla truppa.

Insomma e' arrivata l'estate. Caldo, caldo, tanto caldo, 30 gradi ci sono tutti. Lo so che in Italia non e' niente ma qui e' da heat-health watch warning!

E poi e' umido.

E l'ufficio e' senza aria condizionata.

In queste condizioni l'italiano medio (nella persona del sottoscritto) si lancia in silenziose invettive; i suoi colleghi inglesi si concedono al massimo un "yes, it's very unpleasant".

Quando si dice politness!