Wednesday 24 December 2008

Xmas gift

What a Xmas gift!!

Sorpresa di Natale de L'Unita' a Say again, please?



Much appreciated! :)

Tuesday 23 December 2008

Resolution




Questo blog segue, per arbitraria decisione del suo creatore, i ritmi lavorativi dello stesso.

Visto che le vacanze di Natale sono alle porte, approfitto per augurare a tutti quelli che passeranno da queste parti un Buon Natale ed un Buon Anno Nuovo, dando appuntamento a meta' gennaio 2009, poco piu' poco meno.

Chiudo l'anno con l'unico post possibile: sulle resolutions, ovvero i buoni propositi per il nuovo anno. Visto che scripta manent, magari saranno piu' difficili da disattendere...

Nemo's New Year's Resolutions (in ordine sparso)

1) Leggere piu' libri. Mens sana.
2) Frequentare piu' milonghe. Perche' a lezione non ci si appropria di un proprio stile.
3) Fare sport. Qui il piu' non serve, gia' un po' sarebbe un incremento del 100%.
4) Informarsi per un corso di vela. Questo non mi sembra troppo ambizioso, dovrei farcela.
5) Mangiare meno cioccolata. Ma perche'?
5bis) Cucinare, e quindi mangiare, meglio. In corpore sano.
6) Non lasciare piatti sporchi nel lavello. Perche' sono passati i tempi de L'auberge espagnole
7)
8)
9)
10)

per le 7 8 e 9 mi appello al diritto di privacy

per il 10 si accettano suggerimenti ;)

MERRY CHRISTMAS AND HAPPY NEW YEAR!


Friday 19 December 2008

Garibaldi




Ebbene si, qui ci sono dei biscotti che si chiamano Garibaldi!

E com'e' che non sono mai arrivati in Italia? Forse mangiarsi un Garibaldi a colazione sarebbe stato considerato vilipendio alla Nazione? :)

Oddio, senza correre troppo, forse la prima domanda da porsi e': ma i biscotti Garibaldi hanno qualcosa a che fare con il nostro Giuseppe o no?

Pare proprio di si.

Qualche giorno fa BBC4, ha trasmesso Il gattopardo di Luchino Visconti. Il titolo e' stato tradotto con The Leopard, e gia' questo sarebbe da investigare: com'e' che un gattopardo e' diventato un leopardo? Ma ci porterebbe fuori strada.

L'interessante era il successivo documentario, condotto da un certo Antonio Carluccio , il tipico emigrante che ha fatto fortuna parlando, cucinando, vendendo cibo italiano, a tal punto da condurre uno show ed avere una sua catena di negozi.

Carluccio, che non so perche', in un Paese in cui chiamano tutti per nome, viene chiamato per cognome, ha preso come spunto Il Gattopardo per raccontare, con maestria gastro-affabulatoria, la Sicilia ed i suoi piatti (non credo lo possiate vedere ma comunque questo e' il link: Carluccio and the Leopard). E la storia dei biscotti Garibaldi.

Ha raccontato che Garibaldi ha visitato Londra nel 1864 ( Wikipedia indica una diversa citta' ed una data antecedente di dieci anni ma considerando che lo sbarco risale al 1860, mi sento di dare ragione al nostro Carluccio!).

Pare che una certa azienda, tale Peek Freans, per approfittare della popolarita' di Garibaldi ne associo' il nome a dei suoi biscotti.

I Garibaldi, che forse vi sara' venuta la curiosita', sono dei biscotti a sandwich con ripieno di uva sultanina, dopo piu' di cent'anni resistono ancora sugli scaffali dei negozi, combattendo quotidianamente la loro battaglia per guadagnarsi le attenzioni del consumatore contro biscotti di tutti i tipi, ma soprattuto contro i Bourbon, altro nome dovuto a Mr Peek e Mr Freans.

Quando si dice umorismo inglese....

Saturday 13 December 2008

Scissors/See-saw




- Cosa hai trovato dentro il tuo cracker? chiede la collega inglese a quella italiana
- Scissors (forbici) risponde lei, ma quasi sillabandola in due tronconi e senza accentuarne la prima parte.
- See-saw (altalena)? Chiede con sorriso divertito l'inglese....

Questo giusto per rassicurare che anche noi che viviamo in UK di problemi con la pronuncia ne abbiamo parecchi...

Xmas Lunch and Xmas Crackers




Fin dai primi di novembre,nei pubs e ristoranti, e' tutto un fiorire di avvisi e pubblicita': "Book your Christmas lunch" mi ricorda la lavagna all'ingresso del pub, "Xmas lunch menu" illustra il foglietto lasciato sul tavolo dal cameriere.

Il primo anno pensavo si riferissero solo al pranzo del giorno di Natale, e tenevo per me la domanda "ma chi vorrebbe passare il Natale in un pub?!?".

Per Natale sono sempre tornato in Italia, quindi non so se i pubs siano davvero frequentati anche il 25 dicembre, probabilmente si, come da noi i ristoranti, pero' ho capito che di Xmas lunch (o dinner) se ne fanno un sacco, e ben prima di Natale. Uno per ogni gruppo sociale che si frequenta, e quindi c'e' il Xmas lunch dell'ufficio, il Xmas lunch della squadra di pallavvolo, etc...

Insomma il tutto non e' troppo diverso da quello che succede in Italia, solo che, come sempre, qui e' tutto piu' strutturato, od ingessato a seconda di come si voglia vederlo.

Mentre in Italia basta dire "senti allora andiamo a mangiare una pizza stasera con gli amici del calcetto"? qui si prenota in anticipo, e non intendo giusto un paio di giorni prima.

Poi i miei Xmas lunch sono stati tutti a un menu fisso, in genere tre portate, a three-course menu, composto da starter, main e dessert ed in genere ognuno da scegliere tra tre diverse opzioni.

Ma la vera attrattiva del Xmas lunch per lo straniero curioso, sono i Xmas crackers.

I crackers, che anche qui sono delle sfogliatine di grano, quando diventano Xmas crakers si trasformano in tutt'altro: un cilindretto di carta con una forma vagamente simile ad una caramellona.

Ovviamente, anche se a Natale siamo tutti piu' buoni, non vuol dire che siamo tutti uguali, ed anche per i Xmas cracker, valgono le regole che valgono per gli altri prodotti. Ce n'e' una gamma infinita che va da quelli piu'economici, con regalini un po' tristi, a quelli luxury, a quelli alternativi fatti in carta reciclata, a quelli mini (che sono quelli che mi portero' in Italia causa volume disponibile in valigia....)

Il cracker e' un po' come l'uovo di Pasqua, ha una sorpresa dentro. Ad essere precisi in realta' in genere contiene tre oggetti: una sorpresa, una corona di carta ed un foglietto con un barzelletta scema, di quellle che mi ricordano le risate a dentri stretti della Settimana Enigmistica (tipo Why was Santa's little helper feeling depressed? He had low elf-esteem).

Il rituale e' il seguente: se ne mette uno in corrispondenza di ogni posto a tavola. Ogni commensale prende il suo cracker da una estremita' offrendo l'altra alla persona che ha di fronte, la quale fa la stessa operazione con il suo. Poi ognuno tira il cracker a se', strappandolo, e facendo cosi' saltare una infinitesimale carica esplosiva. A chi resta in mano il troncone piu' lungo, va l'esaudimento del desiderio espresso, un po' come nella tradizione americana del wishbone.

Ma perche' invece di importare Xfactor non abbiamo importato la tradizione dei Xmas crackers?!?

Monday 8 December 2008

Day




Qualche anno fa, mentre ero in tesi, un ricercatore poco piu' che mio coetaneo mi confido' una frase rivelatrice: " la tesi e' come il maiale, non si butta via nulla".

Feci allora, e rifaccio adesso, mie le sue parole. Anche nei blog non si butta via nulla; e speriamo che la salsiccia venga saporita quanto il prosciutto ;)

Qualche post fa, mentre scrivevo di dog days e di caniculares dies, mi sono soffermato sul legame tra days e dies.

Non conosco tante parole inglesi che derivano dal latino, anche se, la solita Wikipedia ci ricorda che "l'inglese ..... è una lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche.....[e] contiene più termini di origine non-germanica (specialmente latina) che germanica".

Cercando in rete mi sono imbattuto nel Book of Common Prayer, un testo della meta' del cinquecento, pubblicato sotto il regno di Edward VI figlio di Henry VIII, che raccoglie e regola la liturgia della Church of England, a quei tempi fresca di separazione della Chiesa di Roma.

In una parte di questo libro, nel calendario di luglio, si puo' trovare una sorta di anello di collegamento tra dies e days, il testimone dimenticato di una staffetta linguistica, che e' anche la mia salsiccia: dog daie.

A chi piacesse vedere come le parole si rincorrono nei secoli, lascio il divertimento di gironzolare tra le pagine del libro; cito solo un paio di curiosita': JULY HATH XXXI. DAYES con un tedeschissimo hat e MORNYNG AND EVENYNG PRAIERS dove la i e la y giocano a scambiarsi di posto rispetto ad oggi.

Per chi poi fosse veramente "addicted", come il sottoscritto, suggerisco un libro, che non ho letto, ma che l'Economist ha pubblicato tra la lista dei books of the year: The Secret Life of words: How English Became English.

Come si vede dal link, non un vero e proprio dizionario etimologico, bensi' la raccolta di una quindicina di parole delle quali l'autore racconta la storia.

Carina come idea...mi ricorda qualcosa.... :)

Wednesday 3 December 2008

Theorically




Oggi ho imparato che...

- In teoria, teoricamente si potrebbe pensare di tradurlo theorically.

- In pratica, si traduce in theory, al massimo theoretically (poco sentito, penso causa effetto scioglilingua).

Monday 1 December 2008

Dog days




Stagnazione, recessione, stagflazione, cassa integrazione e poi, da questa parte della Manica, credit crunch, house repossession, bailout, insomma periodi cupi, roba da stringere la cinghia. Giorni di declino, anzi: dog days.

Che rende davvero bene l'idea, dopo tutto nei periodi di declino e' molto probabile che, se non proprio una vita da cane, qualche giorno da cane capitera'!

Un po' meno immediato ma decisamente piu' affascinante, il secondo significato di dog days, ovvero quello di giorni piu' caldi dell'anno.

E' dovuto a Sirio, cane di Orione nella mitologia e stella piu' brillante della costellazione, per l'appunto, del cane, che nel nostro emisfero sorge in estate.

Insomma dog days come diretto discendente della canicola, dei caniculares dies. E chi ci avrebbe mai pensato?


PS: Se a questo punto vi fosse venuta voglia di giocare un po' col planetario, suggerisco una visita a stellarium. Come si dice in questi casi: per grandi e piccini.