Tuesday, 29 July 2008

Aircraft




One aircraft, two aircraft, three aircraft....one million aircraft....insomma, niente plurale. Ma perche'? Qualcuno ha una grammatica a portata di mano?

Pare che il colpevole sia craft (imbarcazione), che non si declina al plurale. Infatti neppure watercraft e hovercraft lo fanno. Spacecraft fa eccezione all'eccezione, il suo plurale si puo' scrivere sia con che senza s.

Infine, giusto per complicare le cose, craft, nel significato di mestiere, vuole la s. (un classico: arts & crafts).

E' un mondo difficile...

Monday, 28 July 2008

Queue




Test: Supponiamo che siate davanti ad un bancomat. Siete solo voi e qualcuno che sta prelevando. Si avvicina una terza persona. Che fa?

Beh, se siamo in Italia, niente, nel senso che si mettera' li' da qualche parte ad aspettare il suo turno. Se siete in Inghilterra e' molto probabile che vi chieda "Are you queuing?" e, a risposta affermativa, si metta dietro di voi.

Per me questa e' la parte facile, voglio dire, mi riesce abbastanza facile rispondere "yes I am". Il problema e' quando sono io la terza persona; non mi viene proprio di chiedere dove sia la coda, lo vedo!, e tantomeno di mettermi dietro quella persona. Perche' non me ne posso stare dove sono? Magari dietro quella persona piove, ed io mi voglio riparare...ma qua le cose funzionano cosi'....per cui si vedono dei bei serpentoni che si srotolano ovunque, dalla fermata dell'autobus o alla cassa del bancomat, dall'entrata del ristorante a quella del cinema...mi sono fatto l'idea che un inglese aspetta, due fanno una coda :)

E non provate a saltarla la coda (skip the queue), qui i furbi non sono socialemente ammirati (thanks God).

Spesso pero' il mio problema, e' che la coda manco la vedo! Ad esempio: vedo una persona al bancone, e tutto il bancone libero...mi avvicino e aspetto annoiato che finiscano di servire, e mentro mi guardo attorno vedo che dietro quella persona c'era un'ordinatissima coda. L'aspetto interessante e' che per l'homo britannicus, io, non essendo in coda, non sono li' per essere servito. Logico no? Altrimenti sarei in coda come tutti gli altri.

Come tutte le regole c'e' un'eccezione: il pub, dove tutti si possono affollare alla meno peggio...ma non so se si possa davvero definire un'eccezione perche' il pub e' il posto dove le regole ed i comportamenti si stravolgono, quindi tutto - alla fine - segue ancora le regole.

Che dire? God save the Que(ue)en!

Sunday, 27 July 2008

Hamlet ovvero l'importanza delle maiuscole




Cosa hanno in comune un principe di Danimarca ed un generico paesino con pochi abitanti?

In teoria nulla, in pratica nulla, nel nome molto. Giusto una maiuscola di differenza: Hamlet/hamlet curioso, no?

Strictly speaking, un hamlet dovrebbe essere un piccolo villaggio senza nemmeno una chiesa, ma siccome siamo in UK, nel contesto in cui l'ho trovato parlavano di un "one-pub hamlet"....vabbe', hamlet che vai, usanze che trovi!

Saturday, 26 July 2008

Cufflink




Arriva una mail dalla segretaria "un cufflink e' stato trovato nella meeting room"...sapessi cosa e' un cufflink penso....io comunque non avevo fatto nessun metting quella mattina, quindi l'oggetto misterioso non era mio. Rapida ricerca in rete...

Ah pero'...belli...qualche facoltoso lettore che ha bisogno di scaricare le tasse facendo beneficienza?? ;) Il sito dice che costano solo $3599.00...suvvia....il dollaro e' anche basso oggigiorno....

Come dite? Siamo una Low Budget Generation? Capisco...Che ne pensate allora di questi?


L'anno scorso li avevo visti a Londra, simpatici, ma inspiegabilemente costosi...ovviamente in rete spiegano come farseli..quindi, se state a corto di idee per le future feste del papa', here it is!

Chiudo con cuff-link ovvero collega-polsino; ecco ora non me la scordo piu'! :)

Once in a blue moon



Qualche giorno fa, in un meeting, un collega australiano se ne e' venuto fuori con...se poi questa cosa e' richiesta once in a blue moon....beh visto che di lune blu non se ne vedono spesso, il significato e' piuttosto chiaro...

Wikipedia in realta' spiega che " blue moon is actually a name given to an irregularly timed full moon. Most years have twelve full moons which occur approximately monthly, but each calendar year contains those twelve full lunar cycles plus about eleven days to spare. The extra days accumulate, so that every two or three years there is an extra full moon (this happens every 2.72 years). Different definitions place the extra moon at different times - the extra moon is called a "blue moon"."

Insomma, si potrebbe concludere che "once in a blue moon" e' molto piu' spesso che "una volta ogni morte di Papa"!

Friday, 25 July 2008

Ingenuity




Voi che fate mentre stirate? Io di solito ascolto un po' di musica, o quando sono proprio in vena un po' di podcast di spagnolo (coffebreakspanish, ottimo corso gratuito in my opinion). Oggi invece, partendo da una notizia apparsa sul Corrierone, di link in link sono approdato su questo filmato



Ad un certo punto, dopo circa 6 minuti per non farvi impazzire, Barack (accento sulla seconda a) Obama, parla dell'"ingenuity" del popolo americano, e mi ha fatto ricordare che non vuol dire affatto ingenuita' ma ingegno. Il sano vecchio "Oxford Dictionary of English" spiega che il significato corrente della parola nasce dall'aver confuso INGENUOS con INGENIOUS. insomma piu' che un falso amico, un refuso alla nascita!

Have a nice (and sunny) weekend!


PS: per i curiosi, ad un filmato della Carnegie Mellon University (chi l'aveva mai sentita prima, siamo sinceri!), sono arrivato guardando questo video:
Randy Pausch Last Lecture: Achieving Your Childhood Dreams
Higly recommended!

Sunday, 20 July 2008

It's raining cats and dogs

Vista l’estate dal clima autunnale che stiamo vivendo, ”It’s raining cats and dogs” mi sembra un degno secondo argomento. Oddio, in realta’ l’estate piovosa l’abbiamo avuto l’anno scorso, quest’anno e’ solo freddo e grigio...

Se piovono gatti e cani vuol dire che piove davvero tanto, insomma, viene giu’ come Dio la manda, si dice dalle mie parti. In realta’ e’ raro che ci siano temporali; qui in UK il clima e’ polite come i loro abitanti...pioggerelline sottili, fini fini, che non vorrebbero neppure disturbare, che sembra si scusino di bagnarti...e contro le quali gli indigeni non aprono neppure l’ombrello (anche perche’, spesso, associato c’e’ un vento forza nove, che fa decollare anche il piu’ solido umbrella).

Comunque, come dice un mio collega, se gli eschimesi hanno cento modi per dire neve, e probabilmente i francesi anche di piu’ per identificare i diversi formaggi, gli inglesi devono avere altrettante parole per la pioggia! Per esempio questa pioggerellina si chiama, “drizzle”. Intraducible, chi l’ha mai vista in Italia? ;)

Friday, 18 July 2008

That's not my cup of tea!




C’e’ modo migliore per iniziare un blog che ruota attorno all'inglese e all'Inghilterra? I don't think so!

Ed allora...on board, sailing trip number 1: "That's not my cup of tea" e' un modo di dire piuttosto usato e che secondo me fa molto inglese.

In realta’ non ha niente a che vedere col tea o con le tazze, significa semplicemente "non e' il mio preferito/la mia preferita".

Per quanto mi riguarda potrei dire che "soccer is not my cup of tea", o, per gli appassionati dei calambours, che "a cup of coffe is not my cup of tea"...mentre ”chocolate is definitively my cup of tea”! (anche se a dirla tutta la frase l'ho sentita sempre al negativo i.e. that's not my cup of tea)

Giusto per complicare le cose e tornare invece al significato letterale, the cup of tea, diventa in slang “cuppa”; quindi qualcosa tipo “Are you up for a good cuppa?” potrebbe essere la frase che vi sentirete rivolgere a meta’ mattina da un collega in vena di pausa.

Sperando che come teiera non ci sia la caffettiera di Jacques Carelman, che, di sicuro, it’s not my cup of tea!




Wednesday, 16 July 2008

Get on Board!





Dicono che il miglior modo per imparare un lingua sia quello andare nel Paese in cui e' parlata. Che dire...? Fatto!

Ed ora? Dopo due anni in terra Inglese, sono arrivato alla conclusione che magari anche studiare un po' non farebbe male. Il concetto dell'osmosi funziona, si, ma fino ad un certo punto...ecco perche' ho deciso di iniziare ad appuntarmi i modi di dire, le parole curiose, i false friends, e tutto quello che, stando qui, colpisce la mia attenzione.

Perche' su un blog invece che su un sano quadernino? Perche' ormai scrivo piu' agevolmente al computer che a mano (sigh!), perche' posso allegare foto e quant'altro, perche' posso giocare con l'ipertesto e perche' magari tutto questo puo' interessare anche qualcun altro...

Certo, di spiegazioni di modi di dire, di parole tradotte, di corsi di inglese, la rete e' gia' strapiena (semplicemente facendo una ricerca su Google con "imparare inglese" vengono fuori 1,020,000 pagine...), pero' sempre gli stessi di cui sopra, dicono che il nostro cervello impara meglio una lingua se riesce ad associare alle parole qualcosa di importante, come un'esperienza vissuta, ad esempio.

Ecco, con questo blog cerchero' di fare in modo che la mia "english experience" diventi un po' anche la vostra.

In che modo, ancora non l'ho completamente messo a fuoco. Direi: partiamo, e vediamo come butta; non sono ne' un traduttore di professione, ne' un blogger della prima ora...se io mi diverto, se voi vi interessate, e se, vista la concorrenza, superiamo i soliti citatissimi venticinque lettori, siamo a cavallo! ;)

Enjoy,
Nemo