Diaspora, parola scritta come in italiano ma pronunciata in inglese qualcosa come "daiaspora" (/daɪˈæspəɹə/ per quelli che sanno interpretare i caratteri fonetici) viene dal greco diaspora (διασπορά, per quelli che hanno fatto greco al liceo o sufficiente geometria all'universita') ed ha ancora il significato originario di dispersione, allontanamento dalla terra di nascita.
E' diáspora in spagnolo e portoghese, diaspora in tedesco, francese, olandese, polacco, danese, turco (ma non in esperanto - che gli preferisce diasporo - e questa la dice lunga sull'insuccesso dell'esperanto :D)
Il fatto che abbia attraversato i millenni e le latitudini mantenendo intatta la sua grafia ed il suo significato mi fa riflettere su quanto debba essere stata devastante l'esperienza di una emigrazione forzata di massa.
Diaspora e' la parola (anche se non la piu' appropriata) che mi e' venuta in mente per descrivere quello che sta succedendo nella microcomunita' bristoliana di expat italiani: da pochi giorni un'amica si e' trasferita a Tolosa, una coppia e' in partenza per Madrid, un toscano per Amburgo. Se estendo all'ultimo anno ci sarebbe un'altra amica in Francia e un altro italiano in Germania.
Va bene che con i mezzi di comunicazione e di trasporto di oggi, con la conoscenza diffusa di piu' di una lingua, con (in fortunati strati della popolazione) un salario e delle protezioni lavorative adeguate, vivere in un posto o in un altro non fa differenza, ma qui uno statistico potrebbe notare che ci sono abbastanza campioni per stabilire un trend: siamo in un momento di riflusso, di fuga da UK.
Trend nel quale inoltre, vale la pena notare, non e' contemplato il rientro in Italia. Qualche capitale monetario, con la regalia di un ingiustamente vantaggioso trattamento fiscale lo si riesce a fare rientrare, ma convincere i capitali umani non e' altrettanto facile!
E tu?Rimani là?O segui la diaspora?
ReplyDeletedài! diàsporati ad amburgo così siamo vicini-viciniiiii!
ReplyDelete:)