Sunday, 21 August 2011

Staycation



Il mese scorso ho passato alcuni giorni di vacanza nella mia lontana Toscana, dividendomi tra piacevoli serate con vecchi amici, gustose cene istituzionali (leggi impegni col parentado), ed appaganti oziose giornate balneari.

In una di queste occasioni sono andato a trovare degli amici al mare a Follonica.

Complice il fatto che ci siamo dati appuntamento verso mezzogiorno, la ricerca di un parcheggio ha richiesto una buona ventina di minuti durante i quali non ho potuto non notare una sequela infinita di BMW e di Audi (e nel caso di vetture piccole di 500 o mini - che poi sempre BMW e') che si susseguivano lungo il ciglio della strada e che mi ha fatto pensare: "ma dov'e' 'sta crisi?".

L'amico mi ha fatto giustamente notare che Follonica non e' esattamente Ostia Lido, che SUV esibito e cena a cipolla e' uno sperimentato e solido stile di vita per molti e che, comunque, le crisi economiche allargano il divario tra chi si puo' permettere il cosiddetto "macchinone" e chi insegue le offerte dei supermercati.

Ho ripensato a questa osservazione quando ho deciso di fare il post di oggi perche' un anno fa ne avevo scritto un altro su glamping, il campeggio di lusso per pigri ricordate?, e glamping sta a staycation come il Suv al risparmio da bollino fedelta' del supermercato.

Staycation, credo lo si intuisca, e' la fusione di to stay e vacation, insomma, e' l'ufficializzazione linguistica del passarsi le vacanze a casa.

Staycation e' una parola relativamente nuova che il mio Oxford dictionary del 2005 non riporta ma quello online oggi si e di cui infatti wikipedia fa risalire la nascita al 2007 (l'anno dell'inizio della crisi del credito, of course).

Una staycation non implica annoiarsi in salotto o nascondersi con un po' di vergogna in cantina come faceva Abatantuomo in Nei mari del sud o semplicemente fare quello che si fa di solito bensi' andare alla scoperta della citta' in cui si vive (che spesso si puo' leggere: citta' in cui si lavora e si dorme, boulot-metro-dodo come ci hanno insegnato i francesi) e delle zone limitrofe.

Pur consentendo alla fine un risparmio rispetto ai costi di una vacanza esotica, la staycation quindi per funzionare, deve prevedere un minimo di budget da dedicare a qualcosa che ci piace fare e che di solito non si fa, deve esserci insomma un aspetto nuovo, diverso dal quotidiano, che rompa la routine.

Adesso resta solo da decidere se dopo aver condiviso con UK e US la crisi, ne vogliamo condividere anche le parole che ne sono scaturite, in originale o traducendole.

Io propongo casanza, anche se staycation fa piu' figo, come tutto quello che si dice in inglese. Che ne pensate?

6 comments:

  1. A mio parere casanza è proprio azzeccato, soprattutto perché ricorda molto la parola panza, ovvero ciò che misteriosamente tende ad aumentare durante ogni staycation...

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  2. Figo casanza. Approvato!

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  3. tedescofilo ->La casanza/ e' una vacanza/ che fa aumentare la panza/ mangiando paranza/ con costanza/ in una stanza/ senza diffidenza... (sulle note de La Paranza di Silvestri :P)

    tytania ->ok, brevettato allora ;) Come stai? Da quale parte della Manica sei?

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  4. Sto bene grazie ;)
    Al momento sono in terra patria, ma tra una settimana sarò di nuovo nella Perfida: un po' di qua, un po' di là!
    Ti ho pensato tornando dalla Cornovaglia: ci abbiamo messo più di due ore a passare lo snodo di Bristol :(

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  5. Io mi ricordo il dialogo da adolescente
    A: dove vai in vacanza?
    B: aCaSto'
    A: dove?
    B: in provincia di aCaResto

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  6. tytania > Mi sa che una settimana e' passata...bentornata! La prossima volta che ti trovi bloccata nel traffico da queste parti, fermati per una good cuppa!

    damanera -> ma allora e' un trend in voga da sempre!!

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