Monday, 24 May 2010

Termini




Che caldo!!

Pensavo non l'avrei mai detto in UK, ma questo we e' lo e' stato: 27 gradi di giorno, 16 gradi ancora a mezzanotte, luce fino alle nove e mezza, noi continentali in maniche corti, inglesi a torso nudo, io 6 gelati in 3 giorni.

Quindi un'unica parola d'ordine: stare all'aria aperta. Nello specifico ho fatto un paio di walkings, insomma sono andato a zonzo per campi con gli amici.

Le walkings sono molto comuni in UK ed ovunque si trovano appositi libricini di passeggiate che descrivono il percorso. Ovviamente per non tradire gli stereotipi spesso punto di partenza e punto di arrivo sono un pub ;)

Una delle possibili passeggiate sul mio librino era cosi' descritta: "A fascinating local walk, mostly on good paths and tracks following sections of the old horse tramway to its termini on the banks of the [river] Avon."

Termini? Questo mi sa di roba nostra ;) Ed infatti viene proprio dal latino terminus (ed hanno mantenuto anche il plurale, anche se il dizionario consente un piu' anglesizzato terminuses). Sta ad indicare la fine della ferrovia o di un'altra via di trasporto o la stazione che la' si trova.

Ho scoperto che terminus e' la parola latina per pietra di confine, e quindi in maniera figurata il confine stesso e che un tal Terminus era il dio latino delle suddette pietre.

Da oggi Roma Termini acquista un sapore molto piu' colto!

Wednesday, 12 May 2010

Minutes




54 per l’esattezza, e per niente minuti. Forse giusto i primi, ma poi sempre meno esili , fino ad arrivare agli ultimi, veramente corposi, pesanti.

54 sono i minuti in cui domenica ho corso la Bristol10K. Un tempo non eccezionale ma considerato quanto e come mi sono allenato un successone.

La gara, molto ben organizzata e con un percorso piacevole che parte dalla zona dell’Harbourside, si sviluppa lungofiume, passa sotto l’orgoglio cittadino del Suspension Bridge per poi ritornare verso il centro, richiama circa 10000 appassionati, o “runners” come si dice qua.

Non so quale sia l’atmosfera di queste competizioni in Italia; qui e’ molto simpatica, con una gran folla pacifica che incita lungo il percorso (keep going!), i bambini che allungano la mano per “un cinque”, molti runners che corrono per beneficienza, molti altri (a volte gli stessi) che corrono in abbigliamento stravagante: ho notato un Batman, un Robin, una sorta di macchianera che correva con una calzamaglia nera che gli copriva anche il volto, uomini vestiti da donne (un classico), un gruppetto che indossava dei pantaloni a forma di zampe di cavallo che poi si sviluppavano in un cavallo gonfiabile con zampe anteriori e gambe del cavaliere, cosicche’ sembrasse che il corridore fosse a cavallo.

Stravaganze a parte, chi si iscrive per l’edizione 2011?

PS: per chi mi conosce, alcune foto di un Nemo dalla faccia provata possono essere trovate partendo da qua

Wednesday, 5 May 2010

Wing




Se penso ad una wing, la prima cosa che mi viene in mente e' una aircraft wing.

Eventualmente, soprattutto se ho fame e sono vicino ad un fast food, una chicken wing; volessi fare lo spocchioso potrei al limite pensare alla Sainsbury wing della National Gallery.

Ma alla fine sempre e comunque qualcosa da tradurre con ala, anche se con significati diversi.

La scorsa settimana ho avuto l'occasione di andare qualche giorno a Tolosa per un training.

Tralasciando i dettagli sulla piacevolezza di passeggiare in centro verso le dieci di sera con l'abbigliamento concesso dai generosi 22 gradi del sud Europa e rimuovendo il rimpianto per non aver avuto l'occasione di mangiare un buon magret de canard o almeno una raclette, vi porto subito alla fine del viaggio.

Per problemi di orario sono dovuto atterrare a Gatwick per poi quindi prendere una macchina a noleggio. Per evitare indebiti reclami, prima di partire ho controllato la situazione della carrozzeria, graffi et similia. Ce n'era uno sul paraurti posteriore, per cui sono andato a farlo notare all'addetto.

Siccome non sono un grande esperto di noleggi auto non sapevo che sul retro del biglietto che danno come ricevuta sono gia' elencati i danni che ha la macchina, cosa che mi e' stata fatta notare con l'infastidita rassegnazione di chi deve averlo ripetuto un numero troppo elevato di volte.

In effetti c'era un "rear bumper medium scratch" ma la cosa interessante e' che c'era anche un "wing small scracth".

Wing? Quale wing? Senza rassegnazione ma solo infastiditi, mi hanno spiegato che e' la parte di carrozzeria sopra la ruota (parafango in italiano?).

Il vocabolario specifica che e' un termine prettamente britannico. Si vede che le macchine americane non hannno le ali :D