Sunday 26 June 2011

Furlong



In un gruppo di studenti di ingegneria ce n'e' sempre uno un po' piu' fissato degli altri con i computer e le applicazioni software.

Ai tempi in cui i sistemi operativi erano poco stabili, gli antivirus inefficienti e le nostre conoscenze scarsine, ricordo dei lunghi sabato pomeriggio passati con uno dei miei amici storici a formattare il mio computer.

Al mio amico, che era il nostro "software focal point" (modo elegante per dire procacciatore di programmi, il che allora implicava viaggiare con buon numero di dischetti nello zaino), piaceva anche trovare e cercare di convincerci ad usare programmini piu' o meno inutili.

Uno di questi era un particolare convertitore di misure, che andava oltre il classico metri/feet o kg/lb convertendo tutto in tutto, ad esempio le lunghezze in misure mai sentite quali il furlong.

Ovviamente sull'utilita' di trasformare i metri in furlong il mio amico e' giustamente dileggiato ancor oggi nei nostri ritrovi, che, causa eta' e miglioramento della tecnologia che ha reso la necessita' di formattazione evento raro, si sono spostati dallo studio di casa al ristorante.

Pero' fossi stato piu' attento, o piu' curioso, un paio di sabati fa, ad Ascot, avrei potuto fare bella figura con gli amici perche' i cavalli corrono su distanze misurate in... furlongs!

Mentre cercavo da cosa furlong derivasse, gia' pronto a scrivere una scontata giaculatoria contro chi non usa il saggio sistema metrico ma si ostina a queste incomprensibili unita' di misura, ho scoperto che il furlong (1/8 di miglio) e' la stessa lunghezza del latino stadium (dal quale potremmo dire "funzionalmente ma non etimologicamente" deriva) e che a sua volta riprende il greco στάδιον (stadion).

Furlong deriva da furth-lang (furrow-long, dove furrow e' il solco, e per estensione, la lunghezza del solco in un lato di un campo di 10 acri - dove un acro corrisponde a 435600 piedi quadrati = 660 X 660 ft = 1 furlong X 1 furlong = 1 stadium X 1 stadium)

Insomma si torna sempre li', e' anche un po' colpa nostra :)

PS: Di Ascot parliamo la prossima volta...

Wednesday 15 June 2011

Fascinator



Fascinator e' un sostantivo che indica un accessorio femminile: una decorazione quale un fiore, un fiocco, un pennacchio o un qualche sghiribizzo, un'esplosione di forma colore e volume con cui le Ladies inglesi abbelliscono le loro chiome nel tentativo di richiamare l'attenzione dei Gentlemen inglesi e di affascinarli.

Fascinator deriva dal verbo latino fascinare (fascĭno, fascĭnas, fascinavi, fascinatum, fascĭnāre), che vale la pena ricordare significa affascinare si, ma con incantesimi. Stregare, se proprio vogliamo essere corretti.

Che cosa ha a che fare Nemo con un fascinator?

"Mi tieni questo per favore. Grazie. Come mi sta? E quest'altro? Che dici e' forse meglio un cappello? Proviamo un altro negozio dai"

Lo scorso weekend Nemo ha accompagnato un'amica a scegliere un fascinator da accompagnare all'abito elegante che indossera' sabato prossimo per partecipare, con Nemo ed un manipolo di altri 5 temerari antropologi da bar, ad uno degli eventi sociali piu' famosi d'Inghilterra: Royal Ascot, la tradizionalissima e mondanissima corsa di cavalli che quest'anno per di piu' festeggia la trecentesima edizione.

Un appuntamento dove si mescolano interesse per le corse, con premi altissimi, anche piu' di duecentomila sterline per il vincitore, esibizionismo mondano nel Ladies Day (giovedi), snobismo (per i biglietti del Royal Enclosure bisogna aver gia' assistito a quattro edizioni del Royal Ascot ed essere segnalati da un partecipante al Royal Enclosure), eccentricita', a volte parente stretto dello snobismo, rappresentata dai picnics nel parcheggio: due sandwiches ed una Rolls-Royce invece che due cuori ed una capanna.

Il tutto attendendo Lei: Her Majesty the Queen.

Riuscira' il modesto zoom della macchina fotografica di Nemo a catturarne una foto decente?

Appuntamento alla prossima puntata per scoprirlo!

PS: prossima puntata che potrebbe essere tra un po' perche' settimana prossima Nemo andra' ad Amburgo per un training. L'update del blog potrebbe essere rinviato causa bighellonaggio serale per le strade della citta' anseatica.

Friday 10 June 2011

Shin



Due uomini. Uno di fronte all'altro. In camice bianco.

Ma non sono dottori. E non siamo in un ospedale. Siamo all'aperto, in una vallata delle Cotswold.

I due si tengono per le spalle, si spintonano, si danno calci negli stinchi. Cercano di sbilanciare e fare cadere a terra l'altro, che e' un avversario. Il ritmo e' serrato, anche perche' l'obbligo di tenersi per le spalle implica un contatto ravvicinato e costante.

Nemo la scorsa settimana ha assistito per la prima volta ad una gara di shin-kicking che detta cosi' potrebbe sembrare una delle ultime trovate ludiche per ravvivare le annoiate palestre metropolitane ma tradotto vuol dire semplicemente darsi dei sonori calci negli stinchi, e secondo me fa male solo a sentirlo.

Lo shin-kicking pare abbia origini antiche e risalga alla meta' del Seicento (in Francia Re Sole, in Inghilterra le guerre civili, in Italia il Barocco ed il povero Galileo alla sbarra) quando i pastori inglesi (da cui il camice bianco) passavano in cotal modo amenamente il tempo libero.

Poi nell'ottocento, essendo la singolar tenzone degenerata un po' troppo (scarpe ferrate e martellate negli stinchi in allenamento per abituarsi alla sopportazione del dolore - i tempi della meditazione e dello yoga ancora lontani), il divieto di praticarlo. Da cinquant'anni si e' tornato a giocarlo, oggiogiorno proteggendosi gli stinchi con abbondanti quantita' di fieno.

La gara di shin-kicking, anzi The Shin-Kicking World Championship, come, non senza una certa ironia (spero), viene chiamata e' l'evento clou delle Cotwolds Olimpicks. Una manifestazione a meta' tra la sagra di paese e l'indimenticato giochi senza frontiere dove, tra un hamburger con cipolla e una good cuppa, si fa il tifo per la corsa nei sacchi, la gara in cariola, il tiro alla fune, il lancio del mazzuolo e quello del tronco. Insomma ce n'e' per tutti i gusti. Ed allora perche' aspettare London2012, se puo' essere anno olimpico ogni anno? The Shin-Kicking World Championship 2012 aspetta nuovi concorrenti. Mano ai martelli! :D



PS: sull'etimologia ho trovato pochino. Shin viene dall'Old English scinu, e rimanda al tedesco (das) Schiene - stecca - e all'olandese Scheen.