Sunday 30 January 2011

Madrigal



Sicuramente madrigal non rientra nelle 2000 parole che pare bastino per coprire l'80% di cio' che si legge pero', in barba alle statistiche, recentemente mi sono imbattuto in madrigal due volte in una mattinata.

La prima e' stata su un giornale, per la recensione di alcuni 'Monteverdi Madrigals'.

La seconda e' stata in un libricino che ho appena finito di leggere: "Gesu' lava piu' bianco" il quale, apertamente polemico fin dal titolo, rilegge la chiesa cattolica in termini dei dettami del marketing. Un divertissment neppure cosi' blasfemo o irriverente come si potrebbe pensare dal titolo, ammesso che non vi dia fastidio pensare ad una chiesa come ad un punto vendita e alla santificazione della festa domenicale come ad un metodo di fidelizzazione del cliente, musiche incluse.

Madrigal e' di sicuro una parola amica, un "true friend", perche' significa proprio la stessa cosa di madrigale, quindi il post potrebbe finire qui.

Il mio problema in realta' e' piu' con madrigale che con madrigal, nel senso che pur essendo una parola dal sapore familiare non saprei definirla correttamente.

Potrei addurre come scusa che, eccezioni statistiche a parte, e' davvero una parola che non si incontra tutti i giorni; pero' "l'ignoranza non e' ammessa" ed allora vale la pena ricordare, principalmente a me perche' sono certo che la maggior parte di voi gia' lo sappia, che un madrigale e' una tipologia di composizione musicale a piu' voci, diffusasi tra il Rinascimento ed il Barocco.

Di cui un esempio puo' essere per l'appunto un madrigale del citato Monteverdi (1567circa–1643).

Saturday 22 January 2011

Frog



Frog, rana, probabilmente e' una delle prime parole di inglese che ho imparato. La parola, volendo essere precisi, era Frogger ma sempre di rane si trattava; rane che bisognava ricondurre a casa facendo loro prima attraversare una trafficatissima strada e poi un fiumiciattolo pieno di tronchi e tartaruge. E chi e' cresciuto negli anni '80 sa di cosa parlo :)

Frog, rana, deriva dall'Old English Frogga, rimanda al tedesco (der) Frosch e, ma qui il percorso un po' si perde, all'azione di saltare. In italiano e spagnolo si dice rana, come in latino (rana-ranae, prima declinazione) ed ha invece un rimando onomatopeico. Allo stesso modo del francese grenouille, direi.

Frog, rana, lo e' dispregiativamente un francese per gli inglesi, ed ovviamente a loro questo nomignolo non deve piacere molto.

Ho iniziato questa settimana con un paio di giorni di lavoro a Tolosa. Una sera sono entrato in un supermercato per comprare qualche prodotto francese da riportare a casa e, mentre gironzolavo tra i corridoi, mi sono imbattuto nel settore delicatessen straniere.

Nello scaffale sovrastato dalla bandiera italiana si potevano trovare pomodori secchi, carciofi sott'olio, aceto balsamico e vino chianti, giusto per citarne alcuni.

Nel bancone inglese erano disposte in bella mostra diverse confezioni di patatine al gusto di sweet chili, barattolini di marmite e, non plus ultra, alcune varieta' di Heinz beans in scatola. Frogs's revenge!!!

Friday 14 January 2011

Kindle



To kindle e' un verbo il cui significato e' "accendere" nel senso fisico (il fuoco ad esempio) o figurato (la fantasia, un'emozione). Esiste sia in forma transitiva che intransitiva ed etimologicamente pare avere qualcosa a che fare con "candle". Vista l'assonanza ed il significato mi piace crederci.

Ma Kindle da qualche tempo e' anche un sostantivo importante, con tanto di maiuscola. E' il nome proprio dell'e-reader di Amazon.

Ne ho ricevuto uno recentemente in regalo ed e' stato amore a prima vista.

Non e' altrettanto cool quanto un IPad ma sulla durata batteria e sull'aspetto leggibilita' schermo e' irraggiungibile dai dispositivi a schermo luminoso, il che ne fa per gli appassionati di lettura uno strumento decisamente migliore.

La possibilita' poi di scaricare in pochi secondi praticamente qualsiasi libro si voglia, ha trasformato Amazon da un comodo Postalmarket degli anni 2000 a una vera biblioteca di Alessandria, un sito (questa volta davvero nel senso stretto di luogo) dove accedere a tutto o quasi tutto quanto e' stato pubblicato nel tempo. Spesso gratuitamente per i moltissimi libri i cui diritti d'autore sono scaduti. Insomma proprio un vero servizio di biblioteca! (ad onor del vero offerto anche da GoogleBooks, Project Gutenberg e chissa' quanti altri).

Sull'onda della suddetta eccitazione e di una recente idea di salvare gli articoli del blog (anche a Bristol ogni scarrafone e' bello a mamma soja) ho deciso di raccoglierli in annuari e salvarli nel formato (.mobi) scelto da Kindle.

Per chi avesse quindi un Kindle (probabilmente nessuno visto che Amazon in Italia per ora non lo vende), nella nuova sezione yearbook trova l'annuario 2008 di questo blog.

E' una versione riadattata, ho tolto i pochi video e le foto perche' Kindle da' il meglio di se' con un testo puro, ed anche i commenti, che sono parte importante della vita del blog ma che mi sembrava appesantissero una raccolta non pensata per l'interattivita' quotidiana.

Gli annuari 2009/2010 arriveranno durante l'anno sempre che non mi converta al formato epub (quello di IPad per dirne uno).

Wednesday 5 January 2011

When in Rome do as the Romans do 2/2



When in Rome do as the Romans do significa che quando si e' in un posto nuovo e diverso bisognerebbe adeguarsi ed adottare i costumi locali.

Anche se viene inteso come un modo di dire che sprona a provare cose nuove io lo trovo un po' conformista, un po' Zelig (the Allen way).

E' un modo di dire a cui sono particolarmente affezionato perche' fu il primo che imparai, diversi anni fa, su una grammatica americana che la mia insegnante di allora mi regalo'.

Oggi che i tempi sono cambiati una rapida ricerca in rete mi ha permesso di scoprire che la sua origine e' latina:

Cum fueris Romae, Romano vivito more. Cum fueris alibi, vivito sicut ibic.

La versione latina e' citata ad esempio nell'opera di Jeremy Taylor "Ductor Dubitantium" (titolo completo Ductor Dubitantium or The rule of conscience in all her general measures; serving as a great instrument for the determination of cases of conscience) di cui, per gli appassionati, googlebooks ha la versione completa in rete.

Per i pigri invece ho estratto il pezzo in questione:

§ 5. He that fasted upon a Saturday in Ionia or Smyrna was a schismatic; and so was he who did not fast at Milan or Rome upon the same day, both upon the same reason;
Cum fueris Romae, Romano vivito more :
Cum fueris alibi, vivito sicut ibic.
because he was to conform to the custom of Smyrna, as well as to that of Milan, in the respective dioceses.


Infine per esercitare l'orecchio, un contributo di Barbra Streisand che gratifichera' molto l'uomo italiano (soprattutto quello del punto 2 del post precedente).

When in Rome do as the Romans do 1/2



Da quando uneasyJet ha tagliato le rotte su Pisa, Nemo, per i suoi rientri in Italia, ha scelto come base Roma dove alcuni amici vivono e generosamente lo ospitano. Nella sua ultima permanenza romana Nemo ha osservato che:

1) nella capitale di una nazione la cui lingua permette il lusso del Lei, ti danno tutti del tu.

2) alcuni uomini italiani sono proprio come lo stereotipo li rappresenta:

Esterno giorno, pieno centro, uomo sulla cinquantina in compagnia probabilmente di alcuni colleghi di lavoro a ragazza vestita in modo appariscente: "ciao!"
Lei si gira con la stessa curiosita' ed incuranza con la quale ci si gira quando si sente il suono di un clacson.
Lui, gongolante agli amici, "an' vedi che se' gira pero'!"

3) sulle scale mobili si tiene la destra e si sorpassa a sinistra, prova inequivocabile di un'usanza importata ma evidentemente acquisita.

A scanso di equivoci, Nemo si e' comportato as the Romans do solo per il terzo punto.