Friday, 27 January 2012


Silence is golden

Avevo pensato di conservarmi Silence is golden per una settimana in cui non avessi avuto tempo di scrivere. Sarebbe stato un post facile, ed anche coerente. Titolo: "Silence is golden". Fine.

Pero' e' un'espressione interessante e mi piace spenderci sopra due parole.

Intanto il modo di dire e' di quelli che se uno si lancia in un traduzione letteraria (Silence is gold) quasi ci azzecca ma sbaglia. Insomma un subdolo, false "true friend".

Poi, silence is golden l'ho imparato dal titolo di una recensione su The Artist, film che e' finalmente arrivato anche in UK, e che sto spassionatamente consigliando a chiunque mi capiti sotto mano, per cui anche voi.

Non sapevo niente del film (ultimamente ho smesso di leggere i dettagli delle trame, preferisco la sorpresa) a parte che fosse in bianco e nero, muto, e che meritasse di essere visto. Ed e' stata davvero una sorpresa, uno dei film piu' piacevoli visti recentemente: divertente, originale, intelligente, ben recitato. E molto charming, come lo definiscono qui.

Infine silence is golden e' un'espressione interessante anche per un altro motivo, a cui ho pensato solo quando ho iniziato a scrivere il post: con silence che viene dal latino silentium e golden che deriva dal tedesco gold (a sua volta da una radice indo-europea: ghel-giallo) rappresenta una bella sintesi delle diverse radici della lingua inglese.

Insomma io ed un tedesco (senza conoscenza alcuna dell'inglese, caso di scuola si potrebbe dire) di fronte a silence is golden capiamo senza sforzo meta' (diverse) della frase. Bello no?

PS: per motivi personali e professionali, le persone che mi ritrovo a frequentare sono principalmente di lingua inglese, francese, spagnola, tedesca (ovviamente una volta esclusi gli italiani). Per imparare qualche parola in piu' di queste lingue (o per rinfrescarle), e per evidenziare meglio come si relazionano, terminero' i post traducendo una o piu' parole del titolo in queste quattro lingue, aggiungendo il latino per un po' di sano orgoglio. Confido che, se mi sbaglio, mi corriggerete!

English and its neighbours
silence: silenzio (I) die Stille (D) le silence (F) el silencio (E) silentium (L)
gold: oro (I) das Gold (D) l'or (F) el oro (E) aurum (L)

Friday, 20 January 2012


Sorry for the inconvenience/2


Mario, a noi ce lo puoi dire... che ti hanno combinato? :P

Domain Name     palazzochigi.it ? (Italy)
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ISP Presidenza del consiglio dei Ministri

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Continent :       Europe
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City :                Rome
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Search Words     sorry for the inconvenience
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Thursday, 12 January 2012


Interesting!

Oggi pomeriggio, la grigia giornata lavorativa e' stata rallegrata da un'email circolata tra noi expats.

Una tabellina che riportava alcune espressioni inglesi, il loro significato per gli autoctoni e quello per il resto del mondo.

Una tabellina che andrebbe stampata sul retro del biglietto per l'Inghilterra, cosi' uno arriva preparato.

Perche' tra eccessiva politeness, sottile sarcasmo, gusto per l'understatement e sfumature legate all'intonazione, all'inizio si prendono notevoli cantonate.

Non si contano gli "I would suggest to look at this first" che all'inizio ho preso per semplici suggerimenti e non indicazioni di priorita', gli "I think" con cui gli esperti rispondevano alle mie domande e che io consideravo come opinioni da verificare invece che risposte sicure, i "brilliant" e gli "wonderful" che erano solo degli ok o anche meno, gli "we must go one day" che non sono andati da nessuna parte.

...una lingua decisamente interesting, isn't?

Friday, 6 January 2012


Speakers' corner

Appunti dal viaggio di ritorno. Italy -> UK

Lo speakers' corner e'quella zona di Hyde Park, a Londra, riservata a chi vuole fare un discorso in pubblico; si va li', magari si sale su una scaletta o uno sgabello per farsi vedere meglio, e si inizia a parlare, presentare una proposta o semplicemente sfogarsi.

Visto che sono lontano da Londra approfitto di questo angolo di rete per un mio piccolo sfogo (poi basta, riprendiamo a parlare di Inghilterra, I promise).

In viaggio di rientro, alla stazione di Firenze - la quarta in Italia per flusso di passeggeri ricorda wikipedia - ho scoperto che non esiste piu' la sala d'attesa. O meglio, la sala c'e', ma solo per alcuni - neppure tutti - i viaggiatori Frecciarossa (solo quelli con speciali carte fedelta').

Ho chiesto ad un ferroviere dell'assistenza clienti se ci fosse un'altra sala e mi e' stato indicato l'atrio della biglietteria.

Tralasciando, per evitare pignolerie linguistiche, che in questo caso sarebbe un atrio d'attesa non una sala d'attesa (chi parla male pensa male, citando Moretti, il regista, non l'Amministratore Delegato) e tralasciando che l'atrio di questa struttura e' alto circa 15 metri (ergo irriscaldabile), io capisco che Frecciarossa per conquistare pubblico di fascia alta deve offrire salette esclusive e privacy, ma perche' a spese degli altri passeggeri? L'esclusiva sala d'attesa infatti e' un refurbishment di quella vecchia, che era aperta a chiunque avesse un biglietto.

Forse non ci saranno altri spazi, penserete voi. In realta' una seconda sala d'attesa c'e'. Anzi c'era. Adesso ospita un negozio di vestiti.

Ed allora forse ci sono solo altre scelte di business, riguardo alle quali il cliente, soprattutto in regime di monopolio, non puo' fare niente (se non nel mio caso andare a godersi cinque minuti i marmi del Duomo di Firenze).

Morale: Anche dalle piccole cose si capisce che in Italia un po' di concorrenza in piu' non farebbe male.

PS: a parte questi appunti, vagamente piccati, per il resto tutto bene, ottime vacanze. Dopo tutto...there is no place like home :)


There is no second chance to make a first impression

Appunti dal viaggio di andata. UK -> Italy

There is no second chance to make a first impression: non c'e' una seconda opportunita' per fare una prima impressione.

Ed allora perche' all'aeroporto di Fiumicino, per indicare un dislivello nel pavimento, invece di un semplice e scorrevole "uneven floor" e'stato preferito "unevenness floor"? Bisognava per forza tradurre i sostantivi con i sostantivi?

Perche' il biglietto del treno-navetta che collega l'aeroporto con la stazione (chiamato tra l'altro Leonardo Express, mica Fiumicino Express, tanto per facilitare la vita al turista) per spiegare che puo' essere indistintamente usato in direzione aeroporto o stazione, non trova niente di meglio di un "o viceversa" tra l'altro dimenticando pure la r di or?

Ok, io sono pignolo, non sono queste le cose importanti in un aeroporto, ma qualcuno quelle approssimative traduzioni le avra' pure controllate ed avallate. Perche' questa gratuita sciatteria?