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Politici e manager senza visione del futuro hanno trasformato l'Italia in una colonia industriale. Per recuperare terreno occorre una politica economica orientata verso uno sviluppo ad alta intensità di lavoro e di conoscenza."
Questo recitava la copertina di un libricino che lessi anni fa:
La scomparsa dell'Italia Industriale pubblicato da Einaudi nel 2003 e scritto da Luciano Gallino.
Descrive, in maniera asciutta ed efficace, come le piu' grandi realta' industriali italiane, chimica, aeronautica, automobilistica ed informatica, non siano riuscite nonostante ottime idee o posizioni di mercato importanti a rimanere tali, a non disperdersi in realta' minori, a mantenere l'avanguardia tecnologica.
Parole scritte un decennio fa e di (non?) sorprendente attualita' se si pensa a cosa sta succedendo a Finmeccanica.
A questo libro ho pensato sabato scorso, visitando il
Museo del Design di Londra, quando, tra un'iconica cabina del telefono inglese ed una ecologica sedia in cartone, ho visto esposta una calcolatrice portatile Olivetti, la Divisumma18.
Uscita nel 1972 e progettata da Mario Bellini, la Divisumma18, di cui onestamente non conoscevo l'esistenza, era, come sottolineava con giusto orgoglio una pubblicita' del tempo trovata in rete, uno strumento portatile (anche se non delle dimensioni cui potremmo pensare oggi) che permetteva il calcolo delle somme, sottrazioni, divisioni e moltiplicazioni "piu' difficili".
Non era la prima calcolatrice elettronica: Sharp, Sinclair, HP ed altri erano nello stesso mercato, ma la calcolatrice Olivetti aveva anche un'attenzione al design che oggi e' un'idea banale e diffusa per la progettazione di un computer ma che in una calcolatrice degli anni '70 trovo davvero pioneristica.
Con le parole del
MOMA: "Bellini was able to link the necessities of the developing electronics industry to contemporary visual culture by emphasizing tactile qualities and taking advantage of the expressive possibilities of such new materials as plastic. Bellini made industrial products desirable by injecting into his designs subtle anthropomorphic references, which stimulate emotional responses. Plastic, leather, or rubber, for example, may have the sensual properties of human skin."
Calculator e' legato, come si puo' facilmente intuire, al latino calculus/calculare. Piu' interessante ricordare, almeno a me, che calculus deriva da calx, calcis (la calce), indicando immagino piccoli sassolini di calce con cui si tenevano i conti. Portatili anche loro alla fine. :)