Her Majesty The Queen Elizabeth II sfila in una carrozza scoperta e trainata da quattro, principescamente bianchi, cavalli. Seduto accanto a lei c'e' il consorte: His Royal Highness The Duke of Edinburgh, all'anagrafe Prince Philip of Greece and Denmark.
L'inno risuona in sottofondo, la Regina saluta ruotando avanti ed indietro mano ed avambraccio, tenuti entrambi rigidamente verticali mentre gli inglesi ed i turisti scattano fotografie e fanno filmati. Molti hanno l'occasione di vedere la Regina per la prima volta ma non resistono alla tentazione di fissarne l'immagine e con quella il momento che stanno vivendo, anche se cio' comporta vivere l'esperienza attraverso uno schermo.
E' il momento piu' formale della giornata ad Ascot. Non so se il piu' atteso. Onestamente per me non il piu' memorabile.
D'altra parte come puo' l'immagine della seppur attiva ed ottuagenaria monarca competere con quella dei picnic in mezzo al parcheggio? Fragole e champagne assaporati con nonchalance su seggioline da campeggio che si sono ricavate un po' di spazio tra una Bentley ed una Jaguar. O competere con un'altra immagine, di inaspettato egualitarismo, di una carrozza impantanata nel fango da cui una signora elegantemente vestita non esita a scendere per dare una mano a spingere? Per non parlare del serpentone di uomini, in fila per la toilette, con in mano la loro pinta di birra che poi poggiano sul lavandino mentre scontano gli effetti della birra stessa.
Perche', come ha notato una mia amica, gli inglesi organizzano questi eventi teoricamente snob ed esclusivi (teoricamente perche' ci sono migliaia di persone e basta pagare per accedere alla maggior parte dei posti) ma poi continuano a fare quello che a loro piace, ovvero ubriacarsi, solo vestiti in maniera piu' elegante del solito (un concetto di eleganza un po' pacchiana ai miei occhi, con cravatte fluorescenti ed improbabili vestiti femminili, ma qui e' questione di contestabili sensibilita' estetiche dovute a differenti retroterra culturali).
In conclusione Ascot e' un'esperienza che vale l'esoso biglietto, il fatto quasi sicuro che si perderanno altri soldi scommettendo sui cavalli, il fatto probabile che non ci sia uno splendido sole.
E i cavalli? Beh i cavalli, veri atleti dalla bellissima muscolatura , servono affinche' tutto questo si avveri!
PS: questo post e' stato scritto in un caldo pomeriggio italico mentre zanzare in riserva di globuli rossi si servivano felici al nuovo distributore. Causa ferie, si chiude per un paio di settimane. Visto i recenti intervalli di pubblicazione, neppure ve ne accorgerete. Ci risentiamo da UK. Cheers!