La scorsa settimana ho avuto la fortuna di passare qualche giorno ad Amburgo, per un corso di formazione.
Avevo quindi pensato di raccontarvi dei tedeschi, che quando parlano inglese, tendono a pronunciare la w come fanno in tedesco "v" e finiscono per dire cose tipo “vi vill” invece di “we will”, o dei francesi che, causa una traduzione diretta dalla loro lingua di “J’ai faim”, tendono a dire “I have hungry”.
Avevo pensato di raccontarvi quanto mi urti che, (alcuni de)i sopra citati francesi si riferiscano al gruppo di italiani che lavorano con loro in Francia come
the italian mafia (e come cantava Gaber….allora qui mi incazzo, son fiero e me ne vanto, gli sbatto sulla faccia cos'è il Rinascimento....)
Avevo pensato di raccontarvi quanto sia difficile, almeno per me, ricordare i nomi dei colleghi indiani, oppure del fatto di aver trovato a mensa un olio di marca sconosciuta e neppure troppo ricercato (miscela di oli del mediterraneo) ma prodotto nella mia citta’ natale, oppure mettervi in guardia dal
Grünkohl che e' veramente troppo pesante!
Avevo infine pensato di raccontarvi del fatto che
the Orbital (il grande raccordo anulare londinese) di sera dall'aereo, sembri un fiume di lava che attraversa la citta'...
…ed invece, l'evento clou del viaggio e' stato ritrovarsi al ritorno, verso le undici di sera, temperatura esterna intorno allo zero, nel parcheggio deserto dell'azienda, a cercare le chiavi dell'auto e di casa e non trovarle...e a dover piombare in casa di un'amica che gentilmente mi custodisce un paio di chiavi di scorta, o come si dice qui, spare keys.